Phaser, Chorus e Flanger sono tra gli effetti più utilizzati sia per la produzione musicale che in fase di mixing.
In questo articolo ti parlerò di come funzionano questi strumenti e dei loro parametri.
Ciò che hanno in comune questi tre effetti è che sfruttano il delay e la fase del segnale per creare il loro suono caratteristico.
Sono effetti usati per decenni su molti strumenti, da chitarre a voci, synth e molto altro. Conoscere a fondo questi strumenti è importante, in quanto permette di usarli e sfruttali al meglio.
All’interno di questo articolo troverai anche alcuni consigli sui plugin che secondo me sono più interessanti e che puoi utilizzare nei tuoi dischi.
Il Phaser
Nato negli anni 50, il Phaser prende il nome dal termine inglese “phase” ovvero fase. Quest’ultimo duplica il segnale in ingresso e lo ritarda di un’intervallo di tempo che varia da 20 a 30 millisecondi, creando degli sfasamenti di fase tra il segnale originale e quello duplicato.
Il tempo di ritardo non è fisso ma bensì viene modulato da uno o più LFO.
Di seguito puoi vedere nel dettaglio come il segnale viene processato da un phaser.
Il Phaser per ritardare il suono, utilizza dei filtri all-pass, ovvero filtri che non agiscono su nessuna frequenza ma che ne alterano la fase creando un ritardo.
In questo modo l’effetto ottenuto sarà quello di un filtro a pettine o comb filter cioè un filtro con diversi notch in serie che provocano l’attenuazione di alcune bande di frequenza.
Il numero di notch è determinato dal numero di filtri all-pass utilizzati per ritardare i due segnali.
Il risultato sarà un’aumento della stereofonia e quel suono “metallico” tipico del phaser.
Ora vediamo i parametri tipici di un phaser:
- Rate: determina la velocità dell’LFO
- Amount o Depth: determina l’ampiezza dell’LFO
- Phase: modifica la fase dell’LFO
- Shape: modifica la forma d’onda dell’LFO
- Feedback: determina la quantità di segnale di output che rientra nel circuito
- Dry/Wet: per modificare la quantità di segnale effettato
- Feedback: determina la quantità di segnale di output che rientra nel circuito
- Notches: il numero di notch o attenuazioni di bande di frequenza del comb filter
Plugin Phaser interessanti sono: MPhaserMB prodotto da MeldaProduction, Phase Motion 2 di AudioThing, e Fazortan 2 di D16 Group.
Il Chorus
Il nome Chorus deriva dalla parola “Choir” cioè coro.
Lo scopo di questo effetto è ricreare il suono di un coro, in cui le voci non sono mai perfettamente sincronizzate.
Per fare ciò il chorus duplica il segnale su cui è applicato due o più volte e utilizza diversi delay in parallelo, uno per ogni segnale duplicato, per ritardare ciascun segnale di un intervallo di tempo che varia da 20 a 30 millisecondi. Anche nel chorus il delay time è modulato da diversi LFO.
Di seguito il signal flow di un classico chorus:
I parametri che trovi su tutti i chorus sono:
- Delay time o offset: tempo di ritardo di ciascuno segnale
- Cutoff: frequenza del filtro (di solito Hi Pass) per ogni segnale
- Rate: determina la velocità dell’LFO
- Amount o Depth: determina l’ampiezza dell’LFO
- Phase: modifica la fase dell’LFO
- Shape: modifica la forma d’onda dell’LFO
- Vibrato: l’ampiezza del vibrato per ogni segnale, aiuta ad accentuare l’effetto “coro”
- Feedback: determina la quantità di segnale di output che rientra nel circuito.
- Dry/Wet: determina la quantità di segnale effettato.
Tra i plugin di Chorus meglio realizzati vi sono: Dimension D di Arturia, emulazione dello storico e ricercatissimo Dimension D prodotto dalla Roland, Syntorus 2 prodotto da D16 Group e TriceraChorus di Eventide.
Il Flanger
Il Flanger nasce negli anni 50 e deve il suo nome alla tecnica del flanging.
Quest’ultima consisteva nel registrare lo stesso segnale su due registratori a nastro, dopodiché uno dei due veniva rallentato agendo sulle flange, da cui il termine, del registratore.
Il Flanger è pressoché identico al phaser, anch’esso duplica e ritarda il segnale in ingresso, ma anziché utilizzare dei filtri all-pass lo fa tramite dei semplici delay.
Inoltre l’intervallo di tempo di cui i canali vengono ritardati è minore, varia da 5 a 20 millisecondi.
Per questo motivo, all’interno dei comb filter generati dal flanger, a differenza del phaser, i notch sono sempre equi spaziati tra loro.
Anche nel Flanger il delay time è modulato da un LFO di cui possiamo modificare i parametri.
Il signal flow del flanger è molto simile a quello del phaser:
I parametri del Flanger sono dentici a quelli del Phaser.
Plugin Flanger interessanti sono: Instant Flanger MK II di Eventide, e MXR Flanger/Doubler di Universal Audio.
Conclusioni
Una volta capito come funzionano Phaser, Flanger e Chorus, diventa molto più semplice usarli correttamente nei propri dischi.
Nonostante la loro semplicità sia di funzionamento che di utilizzo, le loro potenzialità sono moltissime, e permettono di rendere interessante un suono in pochissimo tempo.
Ogni DAW ha la propria versione nativa, ma se cerchi qualcosa di più particolare ed efficace, puoi provare i plugin che ti ho consigliato e trovare quello che si adatta meglio alle tue tracce.
Ora non ti resta che provare ed esercitarti ad usare questi effetti!
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