Con l’evolversi della tecnologia, e la nascita di potenti strumenti digitali come DAWs, Plugin e molto altro, il mondo della produzione musicale è cambiato radicalmente.
Proprio come nell’arte, nel cinema e in molti altri ambiti, anche la produzione musicale ha beneficiato notevolmente dell’era digitale.
Mentre un tempo si era costretti a utilizzare costose console analogiche e numerosi outboard esterni per raggiungere una buona qualità sonora, oggi basta un computer e una DAW, per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per produrre, mixare e masterizzare un brano a livello professionale.
Con la nascita del dominio digitale, è nato il Mastering “In The Box”, o ITB, che non prevede l’ausilio di strumentazione analogica, ma viene svolto utilizzando esclusivamente il computer. Per questo motivo viene definito anche Mastering Digitale.
Quando invece il mastering viene svolto sfruttando solamente apparecchiature analogiche esterne al computer, viene detto “Out Of The Box”, o OTB, detto anche Mastering Analogico. Con questo tipo di Mastering, si utilizza comunque il computer, ma il segnale esce per entrare in processori esterni, per poi rientrare nel computer e registrare il risultato finale.
Pochi studi ormai scelgono l’approccio Out Of The Box (per diverse ragioni che vedremo di seguito). Al contrario, un numero sempre maggiore, sceglie di sfruttare i vantaggi di entrambi i mondi, interfacciando la DAW con diversi hardware esterni, utilizzando così un approccio ibrido.
In questo articolo ti spiegherò tre importanti vantaggi nell’effettuare il Mastering In The Box.
1. Costo
Rispetto alle apparecchiature analogiche, i plugin digitali come Equalizzatori, Compressori, Riverberi e altri processori di segnale, hanno un costo inferiore. Questo da la possibilità a tutti di realizzare il Mix e il Mastering dei propri brani a livello professionale, senza spendere grandi somme di denaro.
Mentre un’Equalizzatore Analogico può arrivare a costare migliaia di euro, uno Digitale ne costa poche centinaia. Per non parlare delle costosissime console analogiche da centinaia di migliaia di euro sostituite dalle DAW come Logic Pro X, Cubase Studio One o Pro Tools, diventate ormai lo standard per il mixing e per il mastering.
A differenza dei plugin, ogni apparecchiatura analogica necessita di costante manutenzione che richiede molto tempo e denaro. In termini di qualità sonora, le differenze tra analogico e digitale sono sempre più sottili. Esistono in commercio moltissimi plugins che riescono ad emulare il comportamento e il suono degli outboard analogici più disparati, come Pultec, Universal Audio, Shadow Hills ecc.
Ad esempio, qui di seguito possiamo vedere il famosissimo compressore Fairchild 670, nato negli anni ’50 e diventato celebre per il suo “calore” e musicalità, utilizzato ancora oggi in fase di Mixing e di Mastering, a confronto con la sua emulazione software, l’Overloud Comp 670.
Questo plugin è disponibile su Plugin Boutique da questo link: Overloud Comp 670.
2. Recall dei parametri
Un’altro svantaggio di quando si utilizzano outboard analogici per realizzare il master, è l’impossibilità di salvare i parametri e le modifiche effettuate durante la sessione.
Mettiamo caso che tu voglia modificare il tuo brano il giorno seguente la sessione di mastering. L’unico modo per recuperare il lavoro svolto il giorno prima, è quello di fare le foto ad ogni singolo hardware impiegato e ad ogni manopola, così da poter reimpostare tutti i parametri rendendo il processo lungo e laborioso.
Nel dominio digitale, invece, ti basta salvare la sessione DAW sul tuo computer, e in qualsiasi momento puoi recuperare tutte le correzioni e le modifiche fatte semplicemente riaprendo il progetto.
Questa funzione di Recall dei parametri, ti permette di salvare la posizione di ogni singolo potenziometro all’interno della sessione, e di richiamarla in qualsiasi momento. Ciò semplifica e velocizza notevolmente il lavoro del Mastering.
3. Infinite possibilità
Le apparecchiature analogiche, oltre ad essere molto più costose rispetto ai plugin, sono spesso molto più limitate.
Se pensiamo all’infinita quantità di software presenti oggi sul mercato e alle mille possibilità che offrono, non c’é confronto con il mondo analogico. Nel domino digitale abbiamo la possibilità di modificare il segnale a nostro piacimento con una precisione e una libertà impossibili da raggiungere con l’hardware analogico.
Questo è di notevole aiuto sopratutto in fase di Mastering, in cui ogni intervento dev’essere estremamente preciso. Uno dei tanti esempi può essere iZotope Ozone Imager, pensato per il Mastering, che ci permette di controllare la stereofonia con quattro diverse bande in modo indipendente, un’operazione molto difficile da realizzare Out of the box.
Conclusioni
Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell’effettuare il Mastering In The Box e perché è sempre più diffuso. Nonostante questo, utilizzare Outboard Analogici in fase di Mastering ha ancora il suo perché. Oltre alla loro qualità sonora e musicalità, gli hardware danno la sensazione di poter “toccare” fisicamente il suono e di modificarlo con le proprie mani, cosa che purtroppo si è persa con il digitale.
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