Tecniche di microfonaggio stereo

tecniche di microfonaggio stereoQuando si parla di tecniche di microfonaggio stereo, ci si riferisce a tutte quelle tecniche di ripresa microfonica che prevedono l’uso di due microfoni, con lo scopo di riprodurre un’immagine stereo.

Queste tecniche possono essere utilizzate per registrare qualsiasi strumento musicale dalla chitarra fino ad intere orchestre.

In questo articolo ti parlerò delle tecniche più diffuse e come utilizzare al meglio le tecniche di microfonazione stereo, in modo da imparare a microfonare qualsiasi sorgente sonora.

Prima di affrontare questo articolo, però, è fondamentale conoscere i diversi tipi di microfoni, le loro caratteristiche e la differenza tra la varie figure polari. Se non sai di cosa si tratta, ti invito a leggere l’articolo “I Migliori Microfoni da Studio“.

tecniche di microfonaggio stereo

Categorie tecniche di microfonaggio

Le tecniche di ripresa stereofonica sono divise in tre categorie differenti:

  1. Tecniche a microfoni coincidenti: I due microfoni vengono posizionati con le capsule vicinissime, o in alcuni casi sovrapposte tra loro. Il grande vantaggio di queste tecniche è l’ottima compatibilità mono, grazie alla vicinanza dei due microfoni. Di contro, l’immagine stereo che si crea è ridotta rispetto ad altre tecniche.
  2. Tecniche a microfoni semicoincindenti: I microfoni sono posizionati ad una distanza di circa 17/20 cm, che rappresenta la distanza media tra le orecchie umane. L’immagine è solitamente più ampia rispetto alle tecniche coincidenti, a spese, però, di una ridotta mono-compatibilità.
  3. Tecniche a microfoni lontani (spaziata): Sono studiate per riprendere sorgenti ampie e lontane come cori o orchestre. Prevedono una maggiore distanza tra i microfoni che può variare a seconda delle esigenze. Ovviamente, posizionando i microfoni molto distanti tra loro, si può creare un’immagine stereo estremamente ampia, ma aumenta la probabilità di incorrere in problemi di fase. Vi sono però alcuni tricks (che vedremo in seguito) che permettono di limitare questo problema.

Come possiamo notare, ogni categoria ha vantaggi e svantaggi che è bene tener presente nella scelta delle tecniche di microfonaggio da utilizzare.

1. Tecniche a microfoni coincidenti

Le tecniche di microfonaggio a microfoni coincidenti sono le più utilizzate sono tre. Vediamo quali sono.

Tecnica XY

Nella tecnica di microfonazione XY le capsule microfoniche sono disposte in modo da essere vicinissime tra loro.

La tecnica prevede due microfoni a condensatore con figura polare a cardioide rigorosamente identici.

Essi devono essere posizionati con un’angolo che varia da 90° a 135°, e alla stessa distanza dalla sorgente. Più l’angolo sarà maggiore più ampia sarà l’immagine stereo, e maggiore sarà l’ambiente catturato dai microfoni. La stereofonia viene prodotta dalla differenza di volume tra i due segnali catturati dai microfoni.

Utilizzare due microfoni a figura polare cardioide ci permette di registrare gli strumenti posti ai lati con un volume più alto.

Mentre quelli posizionati centralmente verrano registrati con lo stesso volume da entrambi i microfoni, e verranno percepiti al centro dell’immagine stereo.

Tecnica di microfonaggio XY

Tecnica Blumlein

La Blumlein è una delle tecniche di microfonaggio stereo più famose. Utilizza due microfoni bidirezionali (figura a otto) posizionati uno sopra l’altro, con le capsule inclinate di 90 ° fra loro.

Questa tecnica sfrutta le riflessioni dell’ambiente circostante catturate dai lobi posteriori dei microfoni rivolti dalla parta opposta alla sorgente. Bisogna però prestare attenzione alle fasi, in quanto il suono registrato dai lobi posteriori ha la fase invertita rispetto a quelli rivolti verso la sorgente.

L’immagine stereo è più ampia rispetto alla tecnica XY ma questa tecnica ha senso di essere di utilizzata solo in quegli ambienti dall’alta resa acustica. Inoltre, per evitare di riprendere eccessivamente l’ambiente e il riverbero della stanza, occorre posizionare i microfoni molto vicini alla sorgente.

tecnica di microfonaggio blumlein

Mid-Side

La tecnica Mid-Side (MS) prevede l’utilizzo di due microfoni: uno con figura polare cardioide e uno bidirezionale.

Il primo, rivolto verso la sorgente, catturerà tutti i dettagli del suono e sarà la componente mono (Mid). Il secondo invece sarà il Side, che, posto con la capsula inclinata a 90° verso la sorgente, ci permetterà di creare l’immagine stereo.

Per fare ciò, ti basterà sdoppiare il segnale Side, pannare i due segnali a destra e sinistra, e invertire uno dei due di fase (il segnale Mid rimane al centro).

La compatibilità mono è assicurata in quanto i due segnali che creano il Side, essendo identici, andranno in controfase e si annulleranno se ascoltati in mono.

Con la tecnica Mid-Side possono essere utilizzati due microfoni totalmente diversi, il che la rende facilmente applicabile.

Tecnica di microfonaggio Mid-Side

2. Tecniche a microfoni semicoincindenti

Tecnica ORTF

Questa tecnica prevede l’utilizzo di due microfoni a condesatore cardioidi identici con le capsule distanti 17 cm, e un’angolo che varia dai 90° ai 110°.

Lo scopo di questa tecnica, è quello di ricreare la percezione dei suoni del nostro apparato uditivo.

La compatibilità mono non è eccellente, ed è probabile incorrere in problemi di fase.

Tecnica di microfonaggio ORTF

Tecnica NOS

La tecnica di microfonaggio NOS utilizza due microfoni posti ad una distanza di 30 cm, con un’angolo di 90° gradi.

La principale caratteristica di questa tecnica è la distribuzione quasi uniforme delle sorgenti sul fronte stereo, creando un’effetto molto realistico. La compatibilità mono è buona.

NOS è l’acronimo di Nederlandse Omroep Stichting (Fondazione Radio Televisiva Olandese).

tecnica di microfonaggio nos stereo

Tecnica OSS

Nata in Svizzera, la OSS sfrutta l’uso di due microfoni a condensatore omnidirezionali posizionati anch’essi ad una distanza di 17 cm, ma con un’angolo di 90°.

Tra i due microfoni viene posto un disco di schiuma di 28 cm, detto Jacklin Disc, che simula la testa umana.

La compatibilità mono è migliore rispetto alla NOS, ma inferiore rispetto alla tecnica ORTF.

tecnica di microfonaggio oss jacklin disc

3. Tecniche a microfoni lontani (spaziata)

Come abbiamo detto in precedenza, il problema maggiore quando si utilizzano le tecniche a microfoni lontani, sono le controfasi.

Esiste però una regola che permette di evitare in parte questo problema: la regola del 3:1.

Essa afferma che la distanza tra i microfoni dev’essere tre volte quella tra i microfoni e la sorgente sonora.

Ciò vuol dire che se i microfoni sono ad un metro di distanza dalla sorgente, questi devono essere posizionati a tre metri l’uno dall’altro.

Esistono principalmente due tecniche a microfoni lontani: Tecnica AB e Decca Tree.

Tecnica AB

La tecnica AB prevede due microfoni omnidirezionali ad una distanza che varia in base alla dimensione della sorgente.

Se la sorgente è molto ampia, vengono utilizzati anche più di due microfoni. Usare microfoni omnidirezionali permette di avere una riposta più lineare e riprendere le basse frequenze anche ad lunga distanza dalla sorgente.

In verità, questa tecnica non prevede una distanza precisa tra i microfoni, perciò si tende a chiamare AB qualsiasi microfonazione con microfoni distanti più di 30 cm.

Tuttavia, la maggior parte dei manuali suggeriscono una distanza tra i 40 e 60 cm.

Tecnica di microfonaggio AB

Mercury Living Presence

Se nella tecnica AB, la distanza tra i microfoni è eccessiva, si creerà l’effetto “hole in the middle”, ovvero “un buco” al centro dell’immagine stereo.

Ciò può essere risolto utilizzando un terzo microfono posto tra gli altri due. Questa tecnica prende il nome di Mercury Living Presence.

Nata per registrare orchestre, permette da avere un suono equilibrato e un’ottima immagine stereo.

mercury living presence

Decca Tree

Quando si tratta di musica classica, la Decca Tree è forse la più utilizzata tra le tecniche di microfonaggio. La si può considerare un’avanzamento della Mercury Living Presence.

Essa consiste nel disporre tre microfoni a condensatore omnidirezionali a triangolo, in cui il microfono centrale è rivolto verso la sorgente.

Di norma la Decca Tree prevede 2mt di distanza tra i microfoni laterali e 1,5mt per il microfono centrale.

Tuttavia, esistono moltissimi casi in cui sono state utilizzate distanze diverse.

Tecnica Decca Tree

Tecnica Binaurale

La registrazione binaurale viene spesso ritenuta differente da quella stereofonica, ma in realtà si tratta proprio di una tecnica di registrazione stereofonica.

E’ un metodo di registrazione tridimensionale del suono, che grazie ai microfoni inseriti nelle orecchie di una testa artificiale, consente di simulare molto fedelmente l’ambiente circostante.

Questo tipo di registrazioni sono ottimizzate per l’ascolto in cuffia, mantenendo la percezione acustica e le caratteristiche direzionali a 360° sferici.

La tecnica di registrazione binaurale più semplice, prevede l’utilizzo di due microfoni posti su un sostegno in direzione reciprocamente divergente, a circa 18 cm di distanza l’uno dall’altro. Questo metodo, pur simulando la posizione nello spazio delle orecchie umane, non consente una registrazione binaurale vera e propria, in quanto non tiene conto dell’effetto fisico che la testa dell’ascoltatore ha sulla propagazione del suono.

Una tecnica più elaborata prevede l’utilizzo di una testa di manichino, costruita con dimensioni e materiali atti a riprodurre fedelmente l’assorbimento sonoro di una vera testa umana e soprattutto la sua funzione di separatore naturale tra i due canali uditivi (destro e sinistro).

tecnica binaurale

Conclusioni

Abbiamo visto diverse tecniche di microfonaggio e le loro principali caratteristiche. Ora non ti resta che provare ad utilizzarle, e trovare quella più adatta alle tue esigenze.

Alcuni studi di registrazione, e ingegneri del suono, sono più legati ad alcune tecniche piuttosto che altre, ma in realtà è bene sperimentare per trovare quella più adatta al tuo brano e a quello che devi registrare, al fine di ottenere il miglior risultato possibile.

E’ assolutamente normale all’inizio fare diversi tentativi prima di trovare il giusto equilibrio, quindi non ti preoccupare, ma prosegui fiducioso.

Con il tempo, sono sicuro che scoprirai quali sono le tue tecniche di microfonazione preferite.

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