L’acustica della stanza è l’elemento più importante quando si allestisce un home studio. Spesso si tende a dare maggiore importanza ad altri elementi come microfoni, schede audio e monitor.
Ma la verità è che l’acustica della stanza influisce sulla qualità del suono più di ogni altra cosa nel tuo studio.
Perciò, prima di investire in monitor di qualità, convertitori e microfoni di alto livello, è bene occuparsi del trattamento acustico.
Purtroppo parlare di trattamento acustico non è facile. Vi sono moltissime regole da conoscere e rispettare, senza considerare gli innumerevoli principi di fisica acustica che vi stanno alla base.
Ma non ti preoccupare, non serve avere un laurea in ingegneria per realizzare un buon trattamento acustico. In questo articolo ti fornirò alcuni consigli molto utili per migliorare notevolmente l’acustica interna del tuo home recording studio.
Prima di iniziare, però, è necessario chiarire alcuni concetti fondamentali in modo da essere più chiaro ed esaustivo possibile.
Trattamento acustico e isolamento acustico
Molto spesso si confonde il Trattamento acustico con l’Isolamento acustico, ma sono due cose molto diverse.
Lo scopo dell’isolamento acustico è quello di evitare, o meglio limitare, la trasmissione del suono da un’ambiente a un’altro, ad esempio all’esterno, o tra due appartamenti vicini o due stanze adiacenti. Serve cioè ad evitare che chi è nelle vicinanze possa sentire il suono proveniente dal tuo home studio.
Il trattamento acustico invece riguarda l’acustica interna. Il suo scopo è quello di migliorare la qualità d’ascolto dentro la stanza, rendere l’ambiente interno acusticamente piacevole e soprattutto “neutro”, in modo che sia adatto a registrare e mixare i tuoi dischi.
Pannelli Fonoassorbenti vs Pannelli Diffusori
Come vedremo in seguito, il trattamento acustico viene effettuato applicando pannelli di diverse forme, dimensioni e materiali, negli angoli e sulle pareti della stanza. Esistono essenzialmente due tipi di pannelli: i pannelli fonoassorbenti e i pannelli diffusori.
I pannelli fonoassorbenti sono composti da materiali fonoassorbenti, tipicamente lana di roccia, lana di vetro o fibra di poliestere. Riescono ad assorbire le onde sonore, ed evitare che queste si riflettano sul muro e negli angoli della stanza. Le capacità di assorbimento di questi pannelli dipendono dal materiale, dalla densità e sopratutto dallo spessore.
I pannelli diffusori invece, vengono utilizzati per riflettere alcune precise frequenze nella stanza, e sono realizzati in materiali rigidi come legno e plastica.
L’uso sapiente di queste due tipologie di pannelli può migliorare notevolmente l’acustica di qualsiasi stanza.
Prima di fare qualsiasi acquisto, è fondamentale fare attenzione alle caratteristiche tecniche di questi pannelli, per assicurarci che abbiamo sempre i requisiti minimi di sicurezza. Ad esempio, puoi trovare online pannelli molto economici, che però non sono ignifughi, ossia non sono resistenti al fuoco, e per questo possono causare spiacevoli incidenti.
Ora che abbiamo chiarito questi concetti possiamo inoltrarci nel mondo del trattamento acustico.
Posizionamento dei monitor
Un’ elemento fondamentale per la qualità d’ascolto del tuo home studio, è il posizionamento delle casse monitor. Ci sono infatti delle regole ben precise da rispettare:
- I due monitor dovrebbero essere posizionati in modo da formare un triangolo equilatero con la testa dell’ascoltatore
- Le casse vanno posizionate all’altezza delle orecchie.
- La distanza tra il muro posteriore e laterale dev’essere lo stesso per entrambe le casse, quindi è bene posizionarsi al centro della stanza.
- La distanza tra l’ascoltatore e le casse dev’essere adatta al tipo di monitor che stiamo utilizzando. La distanza corretta é spesso indicata nei manuali delle casse monitor.
Se vuoi sapere quali sono le casse monitor più adatte per il tuo home studio, leggi l’articolo Studio monitor: Come scegliere le migliori casse monitor da studio.
Misurazioni della stanza
Prima di trattare il tuo home studio, è necessario effettuare l’analisi acustica della stanza. Ciò ti permette di capire i difetti acustici della stanza, e di decidere il tipo di trattamento di cui hai bisogno.
Essenzialmente, l’analisi acustica serve ad individuare le frequenze enfatizzate e le frequenze mascherate.
Ci sono online diversi programmi e siti gratuiti che ti permettono di fare misurazioni molto accurate. Uno di questi è REW (Room EQ Wizard) che, tramite l’uso di un microfono posizionato nel punto d’ascolto, analizza l’acustica della stanza e la sua risposta in frequenza.
Più comodo e veloce è invece Amroc. Un sito totalmente gratuito, in cui basta inserire le dimensioni della propria stanza per calcolare i modi e le risonanze.
Quanti pannelli fonoassorbenti servono?
Dipende. Va considerato se uno studio è poco arredato (senza tende, senza librerie, e con un pavimento in piastrelle), oppure se uno studio è arredato (pavimento in moquettes o parquet, con tende, divano o armadio).
Dipende anche dalla classe di assorbimento dei pannelli fonoassorbenti. Il valore di assorbimento ha un minimo di 0, che significa nessuna assorbenza, e un massimo di 1, che significa assorbimento totale. Le classi di assorbimento sono:
- Classe A: altamente assorbente, coefficiente da 0,90 ad 1;
- Classe B: altamente assorbente, coefficiente da 0,80 a 0,90;
- Classe C: molto assorbente, da 0,60 a 0,80;
- Classe D: assorbente, da 0,30 a 0,60;
- Classe E: poco assorbente, da 0,15 a 0,30;
- Non classificato: nessuna assorbenza, di solito è il materiale fonoisolante.
Se un pannello non è certificato secondo la norma UNI, è meglio evitarlo perché il risultato sarà incerto.
Ricorda che è necessario far suonare il proprio ambiente in modo neutro. Sarà quindi necessario assorbire abbastanza riverbero, e le frequenze risonanti, ma non assorbirle troppo, altrimenti si avrà il problema opposto.
Se proprio dobbiamo fare una stima (anche se non è una regola) possiamo dire che il materiale fonoassorbente e diffusore, dovrebbe ricoprire circa 1/3 della superficie totale. Tuttavia, per un calcolo preciso, sarà necessario fare una valutazione personalizzata del proprio ambiente di lavoro.
Scelta e posizionamento dei pannelli per il trattamento acustico
Una volta individuati i difetti acustici della stanza, possiamo scegliere i pannelli che fanno al caso nostro.
Nel 90% dei casi, i problemi maggiori sono nelle basse frequenze, che per nostra sfortuna sono anche le più difficili da controllare. Per gestire al meglio queste frequenze, hai bisogno delle cosiddette Bass Trap.
Sono pannelli fonoassorbenti a forma triangolare da posizionare negli angoli della stanza. La cosa migliore è posizionarli in tutti e quattro gli angoli della stanza ma, se vuoi risparmiare, può essere sufficiente posizionarli nei due angoli vicini alla posizione d’ascolto.
Le Bass Trap sono l’elemento più importante in un trattamento acustico, perché migliorano notevolmente l’acustica della stanza. Infatti non agiscono solo sulla basse frequenze ma anche sulle medio/alte.
Dopo avere scelto le Bass Trap che fanno al caso tuo, puoi dedicarti ai classici pannelli fonoassorbenti da posizionare sulle pareti. Solitamente vengono posizionati nei punti di prima riflessione, ovvero i muri laterali e il soffitto, rispetto alla posizione d’ascolto.
Per individuare precisamente il punto in cui posizionare i pannelli, puoi utilizzare la tecnica dello specchio. Mentre tu sei nella posizione d’ascolto un’altra persona fa correre uno specchio per tutta la lunghezza del muro laterale, all’altezza delle tue orecchie. Nel punto in cui vedrai riflesse le monitor è il punto di prima riflessione. Il processo va effettuato ovviamente per entrambi i lati, su ogni parete.
Le prime riflessioni sono sempre le più importanti da eliminare.
Non sottovalutare il soffitto e il pavimento: I pannelli fonoassorbenti andrebbero posizionati anche sopra alla tua posizione d’ascolto, nell’angolo con il soffitto. Anche il pavimento è una superficie riflettente, e per questo spesso è opportuno utilizzare un tappeto.
Un’altra posizione molto importante in cui posizionare i pannelli fonoassorbenti è dietro le casse monitor, sopratutto se queste possiedono il bass reflex posteriore.
Trattamento acustico fai da te
Molte persone scelgono di costruirsi i pannelli da se per due semplici motivi:
- É più economico
- Puoi realizzarli nelle dimensioni, forme e colori che preferisci.
Realizzare dei pannelli fonoassorbenti non è difficile, su internet puoi trovare moltissimi tutorial. Il problema è che richiede del tempo, sopratutto se ne devi realizzare molti.
Una soluzione può essere quella di utilizzare ciò che hai in casa. Coperte, cuscini, materassi, tappeti o armadi in legno, possono essere utili per migliorare l’acustica della stanza.
Per esempio, quando registri una voce, o un qualsiasi strumento nel tuo home recording studio, una buona idea è quella di registrare con il microfono rivolto verso un’armadio aperto e pieno di vestiti. Ciò ti permetterà di evitare il più possibile di catturare risonanze e riflessioni della stanza. Qui trovi una lista dei migliori Microfoni da Studio.
Oppure, al posto delle Bass Trap, puoi usare dei cuscini o anche dei tappeti arrotolati.
Insomma qualsiasi cosa sia fatta di materiale poroso, e che abbia un buon spessore e densità può essere utilizzato come pannello assorbente.
Dai un tocco creativo al tuo studio
Per rendere acusticamente piacevole il tuo home recording studio, inizialmente puoi utilizzare ciò che hai in casa, ma se vuoi dargli anche dare un tocco estetico, puoi orientarti su pannelli professionali e di design.
Ne esistono di diverse forme e colori, e possono essere un vero tocco di arredamento creativo per il tuo studio.
Ecco alcuni esempi di pannelli fonoassorbenti di design:
Conclusioni
Come hai visto, per trattare acusticamente il proprio home studio, non serve essere degli ingegneri del suono. Tuttavia per farlo nel modo corretto, è opportuno fare alcune prove, posizionare i pannelli in diversi punti, aggiungerne, e poi toglierne, per confrontare se il suono migliora o peggiora.
Ti consiglio di fare diversi test, e di provare a registrare l’acustica della stanza, per poi confrontare le varie registrazioni.
Questo è un modo semplice di trovare la soluzione migliore per il tuo studio.
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Davvero un articolo molto interessante e ben descrittivo. Grazie. Proverò ad allestire la camera di casa a sala prove e vediamo che accade. Ho anche una domanda. Sopra di me c’è il tetto, e il mio unico vicino di casa è diviso da 3 muri. Il primo della sala prove, il secondo del bagno adiacente la sala, il terzo di divisione delle case a 4 mt.
Certamente allestirò il muro in questione, cosa servirà minimo per il soffitto e degli altri muri? Ps. La stanza è parzialmente arredata.
Ciao Antonello, la sala prove è tendenzialmente molto rumorosa, specialmente se ci sono molti strumenti come chitarra o batteria.
Devi prima distinguere il trattamento acustico dall’isolamento acustico. Il primo ti consente di ascoltare meglio la musica all’interno del tuo ambiente. Il secondo serve per evitare la trasmissione del suono all’esterno.
L’isolamento acustico è molto complesso e costoso da realizzare. Non basta intervenire sul muro di confine, perché il suono si propaga in tutte le direzioni, anche attraverso il pavimento. Ad esempio la batteria andrebbe realizzata fluttuante per evitare di trasmettere vibrazioni. Per questo conviene affidarsi ad un esperto che può vedere il tuo ambiente e consigliarti come procedere.
Per quanto riguarda invece il trattamento acustico, puoi utilizzare i pannelli fonoassorbenti che vedi in questo articolo, un grande tappeto per il pavimento, installando anche Bass Trap negli angoli.